Questa simpatica nidiata di civette è stata trovata (grazie all’abilità del mio amico Stefano) su un tetto di una vecchia casa abbandonata. Le foto sono state scattate dall’abitacolo dell’auto accuratamente nascosta sotto un apposito telo mimetico e posizionata davanti al rudere. Durante gli appostamenti mattutini per fare uscire i piccoli allo scoperto, era sufficiente accendere la radio a basso volume.. e uno dopo l’altro, probabilmente incuriositi dallo strano rumore, uscivano dal nido e si posizionavano sul tetto iniziando a reclamare le attenzioni dei loro genitori che non tardavano ad arrivare rigorosamente con la loro preda da consegnare.
Nell’antica Grecia la civetta era l’attributo di Atena-Minerva, divinità della saggezza, mentre Hegel, nell’Ottocento, la considerava simbolo della filosofia. Ai nostri giorni, sebbene la conoscenza scientifica di queste “creature della notte” ci ha reso consapevoli che la presenza della civetta può essere solo benefica, data la sua grande utilità come cacciatrice dei piccoli roditori e degli insetti, tuttora persistono le credenze popolari che le vedono come uccelli del malaugurio, solo per il fatto che per cacciare di notte insetti o predatori erano attratte dai pochi punti di luce artificiale che un tempo illuminavano solo i cimiteri o le case dove c’era qualche malato o dove si faceva la veglia funebre.